LIFE RINASCE

Kick-off meeting del progetto Life AgriCOlture

Il progetto è stato presentato venerdì 20 settembre, nella sala Consigliare dell’Unione Comuni del Frignano a Pavullo nel Frignano (MO), in occasione del "Global #WeekForFuture"

Il coinvolgimento attivo delle aziende agricole dell’Appennino Emiliano, veri e propri "angeli custodi" del territorio, sempre in lotta per contrastare i mutamenti climatici e lo spopolamento delle zone montane più degradate; implementare un nuovo modello sostenibile e replicabile in altri territori di quella governance locale dell’ambiente per ridurre gli effetti negativi dei mutamenti climatici, sviluppando azioni pianificate per realizzare sistemi agro-ambientali a salvaguardia del carbonio organico del suolo.

E’ questo il focus del progetto europeo Life "AgriCOlture", coordinato nel ruolo di capofila dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale con il coinvolgimento del Consorzio della Bonifica Burana, del Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) e del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Il progetto, che ha un valore economico complessivo di circa 1 milione e 500 mila euro ed è finanziato dall’Unione Europea per oltre 830 mila euro, prevede un ruolo attivo di quindici aziende agricole delle aree appenniniche di Modena, Reggio Emilia e Parma, coinvolte nella fase di sperimentazione, che verranno remunerate per i loro servizi ecosistemici.

Il modello organizzativo potrà quindi essere replicato in altre zone dell’Appennino e potrebbe poi essere esteso al resto dei paesi dell’Unione Europea.

Attraverso l’introduzione di azioni pianificate e di strumenti di management sostenibile della risorsa suolo verranno applicate alcune soluzioni agronomiche innovative mirate per contrastare il dissesto idrogeologico, ridurre gli effetti delle emissioni e aumentare la fertilità dei suoli in alcune aree degradate e salvaguardare il carbonio organico, che svolge un ruolo fondamentale nella funzione fisica, chimica e biologica del suolo e contribuisce al ricambio dei nutrienti, alla capacità di scambio cationico, alla ritenzione e alla disponibilità idrica.

Grazie allo sviluppo del progetto all’interno delle aziende agricole, si creerà un processo virtuoso di condivisione di esperienze, conoscenze specialistiche e settoriali da parte di tecnici del Centro Ricerca e Produzione Animale e di una rete internazionale di specialisti che verranno coinvolti in seminari e prove sul campo.

Ognuna delle 15 aziende partecipanti, collocate tra la collina ed il crinale delle province di Modena, Reggio Emilia e Parma, sarà accreditata come "Agricoltore Custode del Suolo".

 Le "buone pratiche", che verranno implementate con azioni dimostrative nel corso di tre anni, riguarderanno, tra le altre cose, anche la gestione efficiente dei reflui zootecnici, l’applicazione di rotazioni colturali e di pratiche di agricoltura conservativa, oltre ad eventuali sistemazioni idraulico-agrarie.

Kick-off Life agriCOlture I lavori, moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli e aperti dal  Giovan Battista Pasini, Presidente dell'Unione Comuni del Frignano, sono stati introdotti dai partner che sostengono l’iniziativa comunitaria: Domenico Turazza, Direttore Generale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Francesco Vincenzi, Presidente nazionale di ANBI e del Consorzio della Bonifica Burana, Fausto Giovannelli, Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e Giuseppe Veneri, Presidente del Centro Ricerche Produzioni Animali.

Successivamente si sono alternati al microfono i diversi responsabili tecnico - agronomici dei diversi Enti e le conclusioni dei lavori, davanti ad una sala gremita anche dai giovani studenti dell’istituto "Spallanzani" di Montombraro di Zocca (MO), sono state tirate nell’intervento di Simona Caselli, Assessore Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna.

Questi progetti - ha concluso l'Assessore Caselli,  - hanno un valore globale e la Regione Emilia-Romagna sarà al fianco dei partner con entusiasmo. Presentare oggi, nella giornata della mobilitazione per il clima, un progetto che in modo organico va nella direzione dell’agro ecologia e che unisce attenzione all’ambiente, sviluppo e condivisione con le imprese agricole e lotta al dissesto è una concomitanza non casuale. Nella nuova PAC dovrebbero trovare sempre maggior spazio questo tipo di iniziative”.

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