Azione B7 Gestione della vegetazione
L’alveo dei canali è potenzialmente ricco di vegetazione: la porzione bagnata ospita tipicamente le idrofite,
in particolare piante acquatiche come il ranuncolo acquatico (Ranunculus aquatilis), che prediligono il fondo, e piante galleggianti come la lenticchia d’acqua (Lemna minor) e la ninfea gialla (Nuphar lutea), caratteristiche dello specchio d’acqua; soprattutto nei canali più piccoli la porzione bagnata può essere invasa anche dalla cannuccia di palude (Phragmites australis) e da altre piante.
Il piede di sponda può ospitare le piante palustri (elofite) tipiche del canneto, mentre la zona medio-alta della sponda, più arida perché soggetta a sommersioni sporadiche, è potenzialmente sede d’elezione di piante erbacee; infine, la parte sommitale della sponda, meno umida, risulta idonea per cespugli e specie e, in condizioni di scarsità di nutrienti, per piante erbacee tipiche dei prati magri.
Le positive ricadute ambientali legate alla presenza di vegetazione in alveo lungo i canali sono innumerevoli: la comunità vegetale acquatica fornisce ad esempio risorse alimentari, ambienti di rifugio e substrati a una ricca varietà di vertebrati e invertebrati e può permettere perciò al canale di ospitare un numero elevato di specie e di sviluppare comunità animali e vegetali più stabili.
La presenza delle piante acquatiche all’interno dell’alveo favorisce inoltre la depurazione naturale delle acque e attenua così gli effetti dell’inquinamento in esse presente.
La presenza di vegetazione acquatica al piede di sponda ha inoltre benefici effetti nei confronti del dissesto spondale e può permettere di diminuire le necessità di ripresa frane e consolidamento spondale.
D’altro canto, lo sviluppo eccessivo della vegetazione acquatica lungo i canali può ridurre la loro funzionalità idraulica e portare all’esondazione delle acque in caso di eventi meteorici intensi; i Consorzi eseguono pertanto frequenti interventi di manutenzione della vegetazione (sfalcio o diserbo) allo scopo di evitarne la proliferazione e impedire così l’allagamento delle aree prospicienti i canali.
Generalmente, tali operazioni di manutenzione prevedono la rimozione pressoché completa della vegetazione e la perdita delle potenzialità ecologiche ad essa associate, trasformando così i canali in ecosistemi degradati e banalizzati.
L’azione in oggetto intende quindi valutare i benefici ambientali, idraulici ed economici di diverse modalità di gestione “gentile” della vegetazione acquatica applicate a tratti campione dei canali in gestione al Consorzio di bonifica.
Esistono infatti alcune esperienze di una tale gestione e dei relativi monitoraggi, ma perlopiù realizzate con finalità prettamente naturalistiche senza monitorare e valutare le conseguenze idrauliche degli interventi, con valutazioni idrauliche non esaustive che non stimano pro e contro in modo integrato dal punto di vista ambientale, idraulico ed economico volto ad ottenere reali indicazioni pratiche per la gestione multi obiettivo della vegetazione acquatica.
Rapporto finale sulle attività svolte (3.55 MB)