Ascolto e dialogo al primo Forum ECG di Bologna
Si è tenuto giovedì 21 settembre 2023 presso l’università di Bologna il primo Forum interregionale sull’educazione alla cittadinanza globale, organizzato nell'ambito del progetto R-educ.
In apertura ci sono stati i saluti di Caterina Brancaleoni, responsabile del settore Coordinamento delle politiche europee e cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna, di Francesco Frieri, direttore Risorse, Europa, innovazione e istituzioni e di Serena Haass Spithover, referente dei progetti di educazione alla cittadinanza globale per AICS. Al centro degli interventi, l’importanza di fare rete fra Regioni e società civile per contribuire ad un disegno nazionale della materia e delle politiche correlate, con l'obiettivo di creare un Forum permanente che si attesti come interlocutore unico sul tema. È stata sottolineata inoltre l’importanza di elaborare progetti concreti che abbiano ricadute calcolabili e valutabili sui territori, determinando a monte degli indicatori d’impatto comuni e funzionali.
Fra i relatori, è intervenuto per primo Carlo Cacciamani, che ha ricostruito gli impatti e le evidenze dei cambiamenti climatici, soprattutto nella forza e nella frequenza dei fenomeni estremi, proponendo una riflessione sui linguaggi e i messaggi più funzionali da utilizzare per la comunicazione con i cittadini, evitando allarmismi e di generare una sensazione di impotenza negli interlocutori. Infine, ha indicato la prospettiva di sfruttare le competenze disponibili per creare nuove attività generatrici di ricchezza che siano compatibili con le mutate condizioni ambientali.
La professoressa finlandese Elina Lehtomaki ha sottolineato l’importanza nell’educazione oltre che dell’adattamento al cambiamento, anche della creazione di nuovo sapere e conoscenza, assumendo la responsabilità di un cambiamento attivo. Ha ricostruito le tappe dell’inserimento nel curriculum di studi finlandese dell’educazione alla cittadinanza globale per le scuole di ogni livello, in seguito ad un dialogo fra mondo accademico e stakeholder e attraverso anche la condivisione di buone pratiche. Si tratta di una materia trasversale, declinata in modi differenti e con componenti di materie differenti, necessaria per dare ai bambini gli strumenti per affrontare un cambiamento in atto e portarli a compiere decisioni responsabili, capaci di riflessione critica. Anche la professoressa ha sottolineato l’importanza di ascolto dei giovani, per evitare di insinuare un senso di disfatta e impotenza.
Il professor Massimiliano Tarozzi ha esortato a tenere in considerazione la tendenza depressiva generata dalle “eco-ansie”, proponendo una prospettiva volta a scardinare questo meccanismo e che suggerisca una dimensione di speranza e capacità di aspirazione. Seguendo le indicazioni dell’ONU, l’ECG non figura come un nuovo contenuto educativo, ma come una nuova prospettiva che deve dare un significato diverso al contesto, integrando approcci differenziati, e le tre dimensioni cognitiva, comportamentale e socio-emozionale. In ambito italiano se ne sono occupati diversi attori, con diversi punti di attenzione. Il professore ha poi tratteggiato il panorama della produzione scientifica a livello nazionale e internazionale.
Paola Berbeglia ha illustrato alcune prime indicazioni emerse dalla ricerca condotta fra le Regioni partner del progetto R-Educ sulla presenza dei concetti di ECG presenti nei documenti di programmazione e proposto alcune indicazioni sull’azione pubblica sul piano territoriale, congiunte all’informazione e comunicazione sul tema.
Nel pomeriggio si sono poi svolti i 2 laboratori:
- Regioni/enti locali/università – La costruzione dei piani territoriali: metodologie a confronto
- Società civile: costruire reti e azioni integrate per l’educazione alla cittadinanza globale – Il protagonismo della società civile
Nei confronti in parallelo sono emersi molti spunti e piste di lavoro che verranno tenuti in considerazione per gli sviluppi futuri, nelle successive tappe del progetto.
Per approfondire
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