Ultimo incontro per i protagonisti di Lowinfood in Grecia
L'incontro finale del progetto Lowinfood, finanziato dalla Commissione Europea (call RUR-07-2020) nell’ambito del programma Horizon 2020, si è svolto ad Archanes sull’isola di Creta dal 24 al 26 settembre 2024.
Durante la prima giornata i membri del consorzio di Lowinfood hanno discusso i progressi e i risultati ottenuti, mentre dal giorno seguente la conferenza Retaste si è tenuta nelle stesse strutture della località cretese. L’obiettivo di questo evento internazionale era di riunire ricercatori attivi in discipline diverse per discutere stategie e applicazioni di sostenibilità e circolarità della filiera alimentare, compresi i sottoprodotti e gli scarti.
Vista la vicinanza dei temi trattati, la maggioranza dei ricercatori coinvolti nel progetto Lowinfood ha presentato il proprio lavoro a Retaste o moderato una o più sessioni parallele.
Incontro finale del progetto Lowinfood a Creta
L’ultimo incontro del progetto Lowinfood, che si concluderà ufficialmente a febbraio 2025, è stato organizzato dal partner Università di Harokopio presso l’antico e pittoresco borgo di Archanes, nell’entroterra dell’isola di Creta.
Le innovazioni contro lo spreco alimentare analizzate durante il progetto sono sia applicazioni e dispositivi di tipo tecnologico che soluzioni organizzative e di gestione: sviluppate sia da aziende (con sbocchi sul mercato) che da istituzioni, come ad esempio il software S.I.R. della Regione Emilia-Romagna, che automatizza il ritiro di prodotti ortofrutticoli dal mercato e la distribuzione agli enti caritativi.
Durante la prima sessione, sono stati presentati risultati delle sei innovazioni commerciali: i rappresentanti di Unverschwendet, Leroma, FoodTracks, Kitro, Mitakus, Matomatic e Cozzo hanno condiviso progressi e le lezioni apprese. La valutazione di ogni innovazione è stata su tre livelli: 1) efficacia nella riduzione dello spreco alimentare; 2) diminuzione dell’impatto ambientale; 3) ricadute socio-economiche positive.
A seguire, i partner suddivisi per filiera di interesse (frutta e verdura, prodotti da forno, pesce, consumo domestico/ristorazione collettiva) hanno discusso non solo i risultati positivi, ma anche le difficoltà incontrate durante le fasi del progetto.
Sono stati coinvolti anche i progetti paralleli partiti insieme a Lowinfood, una rete che ha collaborato attivamente condividendo esperienze e idee su temi trasversali ai diversi progetti; i coordinatori dei 5 progetti hanno guardato indietro e passato in rassegna i momenti più importanti del percorso.
La riunione finale si è conclusa con una tavola rotonda sulle ricadute possibili di Lowinfood in termini di politiche locali e nazionali: è stata sottolineata l’importanza di una strategia efficace di comunicazione e disseminazione delle innovazioni in tutte le filiere coinvolte.
Lowinfood alla conferenza internazionale Retaste
Dal 25 al 27 settembre 2024, infine, i partner del progetto hanno seguito i lavori del congresso internazionale Retaste (ripensare il cibo: risorse, perdite e sprechi) con sessioni multidisciplinari.
Dalle sessioni di microbiologia e biochimica sulla riduzione dell’impronta ambientale in agricoltura, riutilizzo delle acque reflue, produzione di energia da scarti organici, nuovi materiali da fonti alimentari, fino a sessioni più centrate sulla prevenzione degli sprechi e sull’economia circolare (potiche, metodi e buone pratiche), misura degli sprechi, consapevolezza dei consumatori e modelli di cambiamento comportamentale.
Ben 18 presentazioni nell’agenda di Retaste sono state a cura di partner di Lowinfood, in sessioni su differenti aspetti della prevenzione degli sprechi.
Guarda il video (in inglese): LOWINFOOD alla conferenza Retaste
Valutazione dell'impatto del software S.I.R.
Durante Retaste sono stati presentati due studi indipendenti, entrambi relativi a quantificare l’impatto economico e sociale dopo dieci anni di uso della piattaforma S.I.R. per i ritiri dal mercato delle eccedenze ortofrutticole introdotta dalla Regione Emilia-Romagna.
A seconda delle esigenze di regolazione del mercato, grandi quantità di prodotto fresco possono essere raccolte dalle organizzazioni di produttori (OP e AOP), che vengono risarciti come previsto da regolamento europeo: le eccedenze di frutta e verdura vengono distribuite ogni settimana ad una rete di enti caritativi registrati e con il supporto logistico dei centri agroalimentari di Parma, Rimini e Cesena.
Marco Nasso dell’Università della Tuscia ha valutato la piattaforma con il calcolatore di prevenzione dello spreco alimentare: questo strumento ha permesso una valutazione rigorosa dei benefici economici e ambientali. Lo scenario con donazione del 100% delle eccedenze, confrontato con una situazione di donazione parziale o di spreco completo dei prodotti ritirati, comporta il risparmio ambientale maggiore, riducendo le emissioni e l’uso di risorse e annullando i costi di smaltimento.
Nel secondo lavoro di Federico Tonegatti per l’Università di Bologna è stato quantificato l’impatto sociale del S.I.R. Il valore creato dalla distribuzione di prodotti ortofrutticoli (che coinvolge produttori, enti caritativi, enti pubblici e i beneficiari finali) è stato valutato in termini di ritorno sociale dell’investimento (SROI). Con questo metodo, è stato stimato in euro il valore sociale di ogni euro investito nel funzionamento del S.I.R.
Entrambi gli articoli sono in corso di pubblicazione su riviste internazionali peer-reviewed specializzate nella ricerca ambientale e nella sostenibilità.
Presentazioni:
M. Nasso - Unituscia - Valutazione dell'impatto della piattaforma S.I.R. (898.56 KB)
F. Tonegatti - Unibo - Analisi SROI del sistema S.I.R. (876.8 KB)