String in Castilla y León
Sono stati due giorni molto intensi. Tutte le regioni partner del progetto si sono incontrate per creare uno scambio che si è rivelato virtuoso e incredibilmente produttivo di esperienze, impressioni, occasioni e spunti per migliorare.
Il ricco programma ha previsto la visita ad Itacyl, un centro tecnologico che dipende dall’assessorato all’agricoltura della regione di Castilla y León, impegnato nel campo dell’innovazione agricola.
In Castilla y León l'input parte dall'istituzione pubblica: è l'analogo del nostro assessorato all'agricoltura che ha realizzato il polo tecnologico Itacyl e ha messo a disposizione delle imprese laboratori di alto livello per studiare processi e prodotti. Laboratori che rispondono alle esigenze dirette delle imprese. Ad esempio se un'azienda ha bisogno di aumentare il tempo di vita di un suo prodotto, oppure ha bisogno di sviluppare un prodotto funzionale a una persona che soffre di pressione alta o di glicemia, l'azienda può usare i laboratori di Itacyl per realizzare prodotti agroalimentari che abbiano le caratteristiche desiderate.
Itacyl offre servizi a pagamento: è questo il successo di questa struttura, che è nata col finanziamento pubblico ma è riuscita a rendersi indipendente perché risponde efficacemente alle esigenze del territorio e alle richieste del mercato.
A questa visita ha fatto seguito quella al Parco tecnologico di Boecillo e in particolare al bioincubatore, che fornisce supporto tecnico a start up e imprese che vogliono sviluppare progetti di innovazione. Il bioincubatore si chiama così perché, come una madre, sostiene e accompagna la start up nel suo processo di crescita. Le start up che hanno bisogno, ad esempio, di analisi organolettiche di un loro prodotto, invece che realizzare un proprio laboratorio di analisi con costi molto elevati, possono usare il bioincubatore gratis. Il primo anno. Poi, una volta avviata la start up, l'impresa paga una quota.
La delegazione regionale e gli stakeholder hanno infine visitato il Centro tecnologico di Cartif, un’istituzione privata impegnata nel supporto tecnico a progetti innovativi sia nel campo agroalimentare sia in altri settori; il Centro tecnologico della carne; l’azienda Beher, produttrice di prosciutto iberico e diversi allevamenti.
L'azienda Beher è stato un esempio molto istruttivo di produzione di prosciutto iberico. Il maiale iberico è selezionato geneticamente e allevato in loco, per la produzione del prosciutto viene impiegato solo maiale di cui il produttore conosce “nome e cognome”. Il produttore non importa carne dall’estero, quindi la tracciabilità sul prodotto è totale e garantita. I maiali vengono allevati allo stato brado e negli ultimi tre mesi di vita, prima di essere portati al macello, mangiano solo bacche di querciolo. Il prodotto che se ne ricava è di tre qualità differenti, a seconda della percentuale di carne impiegata: 100% - 70% - 50% di maiale iberico.
Il prossimo appuntamento sarà la site visit in Nord Braabant, prevista per la prima settimana di giugno.