Ada

ADaptation in Agriculture

Le sfide per la filiera lattiero-casearia davanti ai cambiamenti climatici

Secondo workshop del progetto Life Ada dedicato alla filiera lattiero-casearia legata alla produzione di Parmigiano Reggiano Dop

Il secondo dei tre workshop organizzati dalla Regione all’interno del progetto  Life Ada (ADaptation in Agriculture), finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del bando europeo Life, si è tenuto a Reggio Emilia lo scorso 30 ottobre presso la sede del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.

La filiera in oggetto, infatti, è quella lattiero-casearia e in particolare quella del Parmigiano Reggiano Dop per la sua cruciale importanza in Emilia-Romagna, regione pilota del progetto: facendo gli onori di casa, il Direttore del Consorzio Deserti ha osservato come nella riforma del sistema europeo delle Indicazioni geografiche, con il nuovo regolamento che entrerà in vigore tra pochi mesi, sono state recepite le richieste di maggiore flessibilità e deroghe anche in caso di eventi meteorologici avversi. Tenendo conto che il 20% del Parmigiano Reggiano Dop ha l’indicazione facoltativa “prodotto di montagna”, si capisce bene come una quota importante della produzione possa venire influenzata da eventi estremi.

Il Direttore Generale dell’Agricoltura Mazzotti ha ricordato l’importanza della filiera lattiero-casearia nell’economia regionale: l’Emilia-Romagna è la seconda regione per numero di capi allevati, con un valore alla produzione di 1.500 milioni di euro che rappresenta un quarto della PLV (produzione lorda vendibile). Dei 2,3 milioni di tonnellate di latte prodotto, la maggior parte è destinata alla trasformazione, soprattutto nella filiera del Parmigiano-Reggiano Dop.

Le minacce che derivano dagli effetti dei cosiddetti cambiamenti climatici in questa filiera sono principalmente di 2 tipi:

  • L’aumento delle temperature medie soprattutto in estate porta ad una condizione di stress delle vacche (alcune razze, come ad esempio la frisona, sono originarie di climi freschi se non addirittura freddi), che può portare ad un calo di produzione;
  • La disponibilità di foraggio coltivato nell’areale di produzione, come richiesto dal disciplinare, è anch’essa influenzata dal cambiamento del clima e da eventi estremi come siccità o piogge troppo intense, ugualmente dannosi.

Come ricordato dai rappresentanti di Unipol Sai, capofila di Ada, gli obiettivi principali sono: 1) migliorare la conoscenza degli scenari e dei rischi per le filiere chiave in relazione al clima; 2) costruire strumenti che aiutino i produttori a creare piani di adattamento; 3) garantire l’assicurabilità nel settore agricolo in un periodo molto difficile, riducendo il rischio con la prevenzione. Nella fase pilota di test dell’applicazione web Ada Tool sono state coinvolte 60 aziende agricole e 7 organizzazioni di produttori.

Sono stati poi presentati i dati dell’indagine Nomisma condotta sugli stakeholder della filiera lattiero-casearia (Consorzio e 4 caseifici produttori, di cui 2 in pianura, 2 in collina e uno biologico): la criticità maggiore è la necessità di garantire la percentuale richiesta dal disciplinare di foraggio autoprodotto per alimentare gli animali, rischio che riguarda soprattutto gli allevamenti in collina e montagna.

Altri eventi che minacciano la produttività della filiera sono: le ondate di calore, che vengono contrastate con l’installazione di impianti di raffreddamento nelle stalle e di nebulizzazione ventilata; le gelate improvvise, contro le quali sono efficaci gruppi elettrogeni per scaldare l’acqua.

In chiave di prevenzione, la spinta all’innovazione tecnologica e di processo nel settore agricolo è di grande importanza, infatti nella programmazione 2023-2027 sono stati destinati a questo fine il 5% delle risorse totali, e nella programmazione interiore numerosi progetti finanziati portati avanti dai Gruppi Operativi per l’Innovazione si sono focalizzati, ad esempio, sull’efficienza dell’irrigazione, sul foraggio e sullo stress termico.

Tavola rotonda durante il workshop del 30.10Durante la tavola rotonda della seconda parte dell’evento, è stato portato il punto di vista delle Organizzazioni di Produttori, degli enti certificatori per le denominazioni di origine, e di altre regioni italiane.

Il rappresentante della Regione Lazio, che per il lattiero-caseario ha la Dop importante del Pecorino Romano, ha ricordato gli oltre 30 milioni di fondi stanziati per le calamità naturali negli ultimi anni e ha apprezzato l’opportunità di confronto e scambio di esperienze tra regioni e con i  consorzi di tutela e gli altri stakeholder.

Il rappresentante del Veneto ha ricordato l’importanza dei fondi mutualistici, uno strumento di difesa passiva innovativo ancora poco conosciuto e troppo poco utilizzato, mentre quello della Toscana ha ribadito la necessità di modificare agilmente i disciplinari per rispondere tempestivamente in un contesto dinamico.

Nell’intervento conclusivo, Deserti si è focalizzato sul ruolo del Consorzio di tutela per fare prevenzione a fronte delle crisi di mercato e degli eventi calamitosi: grazie agli investimenti dei produttori, e anche dei contributi pubblici, i rischi si sono ridotti; il Parmigiano Reggiano, dunque, può essere un modello anche per le altre filiere.

Consulta il programma completo del workshop (pdf377.47 KB).

Clicca per scaricare le presentazioni:

- I cambiamenti climatici ed il settore assicurativo: il progetto Life ADA (pdf765.96 KB) (G. Balugani);

- Il progetto Life ADA: stato d’attuazione e obiettivi futuri (pdf766.32 KB) (S. Faccioli);

- ADA tool: la nuova web app gratuita a supporto delle aziende agricole per affrontare i cambiamenti climatici (pdf2.73 MB) (A. Tirri);

- Principali evidenze su modalità e strumenti di gestione del rischio in agricoltura nella filiera lattiero-casearia dell’Emilia-Romagna (pdf806.7 KB) (F. Lunati)

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ultima modifica 2024-01-24T11:52:50+01:00
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